Protezione umanitaria per problemi di salute a cittadino nigeriano con DSPT e altri disturbi mentali: commento dell’Avv. Chiara Pernechele

Il Tribunale Veneziano ha ritenuto di accogliere la domanda di protezione internazionale,sulla base dell’accertata vulnerabilità, dettata dal fatto che il ricorrente oltre ad essere “stato sottoposto ad un intervento chirurgico per l’asportazione di un neuro fibroma … è ancheattualmente seguito dal CSM per disturbo delirante e disturbo post traumatico da stress per i quali sta seguendo un percorso psicoterapeutico ed è sottoposto a trattamento farmacologico che dovrà proseguire anche in futuro.”

Arduo è stato il cammino e, solamente con il supporto della dott.ssa Noemi Galleani, del Pastore Oki Mazino e di ottimi operatori legali, il ricorrente ha deciso di intraprendere ilcammino, così come delineato dall’Autorità Giudiziaria, che ha determinato l’accoglimento della domanda di protezione umanitaria.

Arduo il fare emergere quel vissuto, difficilmente delineabile in sede di audizione, non per noncuranza, ma per mancanza di quelle competenze per poter analizzare certi comportamenti e saperli cristallizzare nella prospettiva più corretta, consentendo cosìall’operatore giuridico l’applicazione della norma più giusta.

Come affermato dalla dottoressa Galleani, “i pazienti stranieri sanno benissimo che noinon crediamo all’esistenza della spiritualità, anche se siamo disponibili ad ascoltarli. Per questo è importante, non solo fare le domande giuste, ma anche far capire ” che la personapuò fidarsi e che la persona che ascolta è consapevole della forza e potenza che, per gli africani, hanno i loro riti e le loro maledizioni.

Dopo un faticoso cammino, il richiedente trova la forza per procedere, con l’ausilio del suoPastore Nigeriano, che lo sa comprendere ed aiutare nel suo percorso psicologico per superare anche le sofferenze e le torture subite in Libia. Se è vero che la Libia è considerato Paese di passaggio, i suoi incubi non sono di passaggio e necessitano di essere accoltidall’operatore giuridico per conferire loro la giusta collocazione giuridica al fine del riconoscimento della protezione più corretta.

Avv. Chiara Pernechele

Sentenza della Corte di Cassazione n. RG 49242/2017: accoglimento del ricorso contro ordinanza di espulsione del Tribunale di Sorveglianza (26/10/2017)

Massima redatta dall’Avv Davide Zagni in relazione ad un caso trattato dall’Avv.Chiara Pernechele in collaborazione con l’Avv. Rosa Scarpino.

Secondo la Corte di Cassazione, in capo al Magistrato di sorveglianza vige l’obbligo di analizzare e accertare le questioni giuridiche in fatto e in diritto connesse alla domanda di asilo del destinatario dell’espulsione giudiziale, con l’effetto che, qualora emergesse un rischio concreto che lo stesso possa essere sottoposto a persecuzione, tortura o trattamenti inumani e degradanti in caso di rimpatrio forzato, il Giudice dovrà necessariamente provvedere alla revoca dell’espulsione e alla sua sostituzione con una misura diversa.

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Accoglimento del ricorso avverso il decreto di espulsione Prefettizia di un richiedente asilo proveniente dal Niger (27/11/2018)

Caso trattato dallo Studio Legale Avv. Maria Pia Rizzo e dall’Avv. Chiara Pernechele di Padova

Con il provvedimento in oggetto il Giudice di Pace di Venezia fa proprio l’orientamento giurisprudenziale secondo il quale, fino alla comunicazione della decisione della domanda di protezione internazionale, sebbene nella forma del riesame, nessun provvedimento espulsivo può essere legittimamente adottato nei confronti del richiedente asilo, quand’anche l’istanza sia stata presentata dopo l’emissione del provvedimento di espulsione (cfr Cass. VI civ. 19819/2018).

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Decreto 6352/2018: Status di rifugiato a cittadino nigeriano membro dell’ IPOB per il rischio di persecuzione per motivi politici in caso di rientro in Nigeria (16/11/2018)

Il Tribunale di Venezia, nella persona del Giudice Tania Vettore, ha riconosciuto lo status di rifugiato ad un cittadino nigeriano che aveva dimostrato di essere un membro del gruppo politico dell’IPOB (Indipendenza per il Popolo del Biafra). A causa della sua appartenenza all’IPOB e quindi ad un gruppo politico, il ricorrente, in caso di rientro in Nigeria, rischiava di essere sottoposto ad atti di persecuzione come arresti arbitrari e limitazioni alla libertà di associazione e di riunione.

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Decreto n. 5351/2018 Riconoscimento protezione umanitaria a cittadino del Bangladesh per la presenza di conflitti politici tra BPN e Awami League e per comprovata integrazione nel territorio italiano (08/10/2018)

Il Tribunale di Venezia, nella persona del Giudice Tania Vettore, ha riconosciuto la protezione umanitaria ad un cittadino del Bangladesh per la presenza di moderati conflitti politici nel Paese d’Origine (nello specifico i contrasti tra BNP e Awami League) e la situazione di totale povertà e di mancanza assoluta di mezzi nel Paese di Origine e la comprovata integrazione nel territorio italiano, della quale è stata data la prova con la produzione del contratto di lavoro di lunga durata.

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